Toscana

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colori d'estate

domenica 28 marzo 2010

Firenze - "Un giorno a Firenze"

La città merita qualche ora in più, tuttavia puoi già farti un'idea. Con un solo giorno vorrai vedere i monumenti principali, girare per il "cuore" del centro cittadino. Parti da piazza del Duomo, dove si fronteggiano la cattedrale di Santa Maria del Fiore iniziata da Arnolfo di Cambio nel 1296, e coronata solo nel 1436 dal capolavoro di Filippo Brunelleschi.

La Cupola è il simbolo di Firenze, una costruzione ardita e maestosa, dalla quale si gode un fantastico panorama sulla città, oltre che sull'interno della Cattedrale. Di lato alla facciata un altro gigante, il campanile di Giotto, slanciato nei suoi cromatismi, altro punto panoramico della città.
Di fronte al Duomo vedi il più antico Battistero di San Giovanni, in stile romanico, ornato da porte in bronzo di Ghiberti e Andrea Pisano.
Seguendo l'animata via dei Calzaiuoli passi accanto a Orsamichele edificio trecentesco nato sul luogo dell'antico oratorio di San Michele in orto come deposito di grano. Divenne luogo di culto grazie  alla munificenza delle Arti che tra il XIV e il XVI secolo lo adornarono di sculture e pitture di altissimo livello fra le sculture opere di Donatello, Verrocchio, Ghiberti , Nanni di Banco.
Proseguendo sei  in piazza della Signoria, il cuore politico di Firenze.
Qui si erge dalla fine del 1200 il Palazzo della Signoria o Palazzo Vecchio, la sede del Comune di Firenze oltre che museo. Varcando la soglia del cortile interno puoi ammirare la fontana con il putto di Verrocchio e gli affreschi di Vasari. Sulla piazza la Loggia dei Lanzi, trecentesca, espone statue famosissime come Perseo di Benvenuto Cellini o il Ratto delle Sabine di Giambologna.
Collegato a Palazzo Vecchio l'imponente edificio degli Uffizi, progettati da Vasari nel 16° secolo come sede della Cancelleria Medicea, e ora museo, uno dei più importanti al mondo. La Galleria ospita pitture dai primitivi (Cimabue, Giotto) al Manierismo, ed è un compendio della pittura rinascimentale italiana, per le opere di Botticelli, Filippo Lippi, Paolo Uccello, Leonardo Da Vinci, Michelangelo. La visita della Galleria necessita di alcune ore; se non hai tempo prosegui a piedi verso il Ponte Vecchio. Un simbolo della città, il ponte che ha resistito alle distruzioni belliche e alle piene del fiume Arno è dal 1500 la sede di botteghe e laboratori degli orafi.
Superato il ponte sei di là d'Arno, un concetto importante a Firenze. Dei quattro quartieri storici tre (San Giovanni, Santa Maria Novella e Santa Croce) sono di qua d'Arno, uno solo, Santo Spirito, sulla riva sinistra del fiume. La direttrice dal Ponte Vecchio ti porta in piazza Pitti, dove domina la facciata del maestoso Palazzo Pitti. Di origine quattrocentesca, fu acquistato da Eleonora, moglie del granduca Cosimo I e divenne la nuova reggia della famiglia Medici, che prima risiedeva nel Palazzo della Signoria. Fu ingrandito e arricchito di un meraviglioso parco, il Giardino di Boboli. Palazzo Pitti è sede di numerosi musei, e il giardino  è uno di questi.
Se hai ancora un po' di tempo dirigiti verso piazza Santo Spirito: potrai goderti un po' l'atmosfera vivace di
questa parte di città. Il quartiere è sede di numerose attività artigiane, e vi si respira un'atmosfera autentica. La piazza Santo Spirito, una delle poche alberate in città, è contornata da bei palazzi e dalla chiesa, progettata da Filippo Brunelleschi nel 1444. Oltre alla purezza delle linee architettoniche, l'interno custodisce importanti opere d'arte.

Itinerario consigliato : Apt firenze




Valdirose

lunedì 8 marzo 2010

Pinocchio, Itinerari Valdirose

Visita al Parco di Pinocchio di Collodi


Itinerario consigliato dal Valdirose : Da Lastra a Signa imboccare la Fi.Pi.Li. direzione firenze, II° uscita Autostrada A1 direzione Bologna, Uscita svincolo Autostrada A11 direzione Pisa , uscita Chiesina Uzzanese,  proseguire in direzione Pescia - Collodi


Tempo di Percorrenza: 65 Km, circa 50 minuti  (50Km su strada a scorrimento veloce)



La nascita di Pinocchio . Nell'anno 1881 nacque  il giornale per i bambini, direttto  da Ferdinando Martini e da Guido Biagi, animatore di tutte le iniziative culturali del tempo, per adulti e per fanciulli. Egli seppe attirare verso il giornalino tutti i migliori scrittori, rihiedendo la collaborazione anche a Carlo Lorenzini detto il Collodi. Conosceva il tallone d'achille dello scrittore, il quale, pur non essendo nè povero nè avaro, chiedeva spesso denaro, per le sue costanti perdite al gioco. Gli promise perciò di pagarlo bene , e il Collodi rispose immediatamente, scrivendo in testa alla prima cartella : La storia di un burattino.
Alla prima puntata scrisse al Biagi: "Ti mando questa bambinata , fanne quel che ti pare , ma se la stampi, pagamela bene per farmi venire voglia di seguitarla".
Nonostante il regolare compenso , il Collodi seguitò a scrivere quella "bambinata " alla stracca, senza il minimo sospetto d'intagliare nel legno un burattino più vivo e vitale d'ogni altra creatura.
Pinocchio, come sarebbe stato intitolato in volume, ricevette subito una strepitosa accoglienza.
Pinocchio sbucava da una delle stradine più povere della più povera Firenze, col suo cappellino di mollica di pane , il suo vestitino di carta velina, ma con uno spiritaccio tutto fiorentino, che si manifestava negli occhietti pungenti e nell'impertinente naso appuntito.
La storia del burattino, scritta quasi per caso  e per bisogno dal Collodi, era la storia eterna dell'uomo, dalla creazione alla redenzione.
In questo schema di creazione-perdizione-redenzione, sono inseriti, con mirabile felicità fantastica, i motivi addirittura teologici del bene e del male, del libero arbitrio e della tentazione, della perdizione e della salvezza, dell'intercessione e del sacrificio, incarnati prima di tutto in Geppeto, che crea Pinocchio da un pezzo di legno, poi nella Fatina dai capelli turchini, che lo protegge e soccorre; nel grillo parlante, che lo ammonisce come la voce della coscienza; nella volpe e nel gatto che lo insidiano; in mangiafoco, che lo perdona; nell'omino di burro, che lo tenta; in alidoro simbolo della riconoscenza; infine in Lucignolo , che si perde, mentre pinocchio si salva in virtù dell'amore costante per il padre Geppetto, della fiducia nella fatina e delle buone opere , che coronano la sua drammatica aventura.
Pinocchio non sarebbe stato tradotto in tutte le lingue del mondo , non sarebbe stato capito da tutti i popoli della terra, se non avesse avuto un significato universale e un valore perenne.
Per questo Pinocchio , nato fiorentino , crebbe subito italiano, si fece europeo e divenne universale



Orari e Prezzi del Parco:

ALTA STAGIONE
dal 27 febbraio 2010 al 1 novembre 2010
Parco di Pinocchio e Giardino Garzoni + Butterfly House
APERTO TUTTI I GIORNI dalle 8,30 al tramonto
Biglietto unico:  € 20 intero,  €16 ridotto

BASSA STAGIONE
dal 16 novembre 2009 al 26 febbraio 2010
dal 2 novembre 2010 al 31 dicembre 2010
Parco di Pinocchio e Giardino Garzoni (no Butterfly House)
APERTO GIORNI PREFESTIVI E FESTIVI dalle 9,00 al tramonto
Biglietto unico: € 14 intero, €10 ridotto

Per maggiori informazioni : parco di Pinocchio


Valdirose
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